A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.
Una società si abbrutisce infinitamente di più infliggendo regolarmente il castigo, che non sopportando di tanto in tanto il delitto.
Il poeta può sopportare tutto, tranne un errore di stampa.
Gli dei sono strani. Non si servono solo dei nostri vizi per flagellarci. Essi ci spingono alla rovina anche per mezzo di quanto in noi è onesto, gentile, umano, tenero.
Le grandi passioni sono per coloro che hanno una grande anima e i grandi avvenimenti non possono essere veduti e compresi se non da quelli che sono al loro stesso livello.
È tanto facile avere simpatia per la sofferenza. E tanto difficile avere simpatia per il pensiero.
Viene un giorno che per chi ci ha perseguitato proviamo soltanto indifferenza, stanchezza della sua stupidità. Allora perdoniamo.
Possiamo perdonare a chi ci ha offeso. Difficilmente perdoneremo a chi ci ha, sia pure una sola volta, e involontariamente fatto paura.
Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch'io, che vivo di passione.
Che i nostri figli possano perdonarci...
Se del perdono non sarai degno, tutta la vita sarai un legno.
Il perdono è vano! ciò che è fatto è fatto, e ciò che non è fatto non è fatto!
Quando il male passa, perdoniamo Dio.
Tutti hanno bisogno di perdonare in certi momenti, per ristabilire la pace e continuare a vivere insieme.
Perdoniamo facilmente agli amici i difetti che non ci toccano.
Vi sono persone alle quali non si perdona nulla, nemmeno la virtù.