Voglio fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi.

Pablo Neruda
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La nostra interpretazione

Le parole evocano un desiderio profondo di farsi presenza generativa nella vita dell’altro, come una stagione capace di trasformare un albero apparentemente quieto in un’esplosione di fiori. L’immagine scelta rimanda a una forza dolce ma irresistibile, che non impone nulla con la violenza, eppure cambia tutto nel silenzio del tempo che passa. C’è l’idea di un contatto che non è solo fisico, ma spirituale: la vicinanza dell’amato o dell’amata risveglia potenzialità nascoste, colori che non si vedevano, una bellezza che forse era lì, ma attendeva il momento giusto per manifestarsi. L’amore viene rappresentato come un clima interiore, come un sole e una luce che fanno nascere nuovi inizi. Non c’è possesso, bensì cura e nutrimento: il desiderio non è di prendere, ma di contribuire alla fioritura dell’altro. In questa immagine convivono tenerezza e potenza, eros e poesia, trasformazione e rinascita. L’unione tra natura e sentimento sottolinea quanto questo legame sia percepito come qualcosa di necessario, semplice e al tempo stesso miracoloso, fatto di rispetto, delicatezza, stupore e gratitudine per la vita che sboccia a contatto con l’amore.

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