Quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.
Ogni centimetro quadrato di terreno racchiude dei misteri che solo la paziente mano del giardiniere è in grado di decifrare.
Perciò ho scritto, per trasformare la tristezza in nostalgia, la solitudine in ricordi.
Esistono due tipi di idioti: quelli che rinunciano a fare qualcosa perché hanno ricevuto una minaccia e quelli che pensano che faranno qualcosa perché li stanno minacciando.
In genere, i nove decimi della nostra felicità si basano esclusivamente sulla salute. Con questa ogni cosa diventa fonte di godimento.
L'essere privi di qualcuna delle cose che desideriamo è una condizione indispensabile della felicità.
Quello che davvero muove la nostra vita è la felicità.
La felicità fondamentale dipende più di qualunque altra cosa da ciò che si può chiamare un cordiale interesse per le persone e le cose.
La felicità, come un vino pregiato, deve essere assaporata sorso a sorso.
La nostra condizione è buona al momento della nascita; è colpa nostra se la peggioriamo. La natura ha agito in modo che non ci vuole molto per vivere bene: ognuno è in grado di rendersi felice.
Tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Per quanto possa sembrare paradossale, quello che a molti di noi manca è il coraggio di tollerare la felicità senza autosabotarsi.
Non siamo dunque nati fuorché per sentire, qual felicità sarebbe stata se non fossimo nati?
Comunque la felicità non è che sia fare sempre quello che si vuole, semmai è volere sempre quello che si fa.