Il mio prossimo per me è me stesso.— Terenzio
Il mio prossimo per me è me stesso.
I litigi tra gli innamorati completano l'amore.
È un grave errore supporre che il dominio che si stabilisce sugli uomini con la forza sia più gradevole e duraturo, di quello che si basa sull'amore.
Tu l'hai impastato, tu lo devi mangiare tutto.
Ciò che reca la sorte lo sopporteremo con animo forte.
Ama il tuo prossimo, ma non abbattere la siepe.
Chi disprezza il prossimo si preoccupa già troppo del prossimo.
Chi ama il prossimo suo come sé stesso, o non conosce abbastanza il prossimo o non ama abbastanza se stesso.
Chi fa soffrire il prossimo fa male a sé stesso. Chi aiuta gli altri, aiuta sé stesso.
Colui che è veramente colpito dalla mala sorte non si deve aspettare alcuna partecipazione da parte del suo prossimo. Le disgrazie vere fanno scappare la gente.
È vero che bisogna amare il prossimo, ma nell'esempio che Cristo dà per illustrare questo comandamento il prossimo è un essere nudo e sanguinante, svenuto sulla strada e di cui non si sa niente. Si tratta di un amore del tutto anonimo, e per ciò stesso universale.
Il prossimo comincia da sé stessi!
Il cielo dove Dio abita è il povero, il prossimo. L'altro è il cielo di Dio. Dio siede alla destra di ciascuno di noi.
Se l'io è detestabile, amare il prossimo come se stessi diventa un'atroce ironia.