Non è nella novità, è nell'abitudine che troviamo i più grandi piaceri.
Un gesto, un'inflessione di voce, presto o tardi, tradiscono gli amanti più prudenti.
I presentimenti veri si formano a delle profondità che il nostro spirito non visita. Talvolta essi ci fanno anche compiere degli atti che interpretiamo del tutto alla rovescia.
Sicuramente siamo tutti dei Narcisi, che amano e detestano la propria immagine, ma sono indifferenti a tutte le altre.
Non ho mai imparato di più che in quelle lunghe giornate, forse per un testimone in apparenza vuote, e in cui osservavo il mio cuore novizio come un arricchito osserva i propri gesti a tavola.
Le somiglianze più profonde sono le più segrete.
Una cosa buona non ci piace, se non ne siamo all'altezza.
L'arte di piacere consiste nell'essere soddisfatti.
Non c'è caccia come la caccia all'uomo e quelli che hanno cacciato a lungo uomini armati provando piacere a farlo non hanno più interesse per nient'altro.
Ogni piacere ha il suo momento culminante quando sta per finire. In mezzo agli stessi piaceri nascono le cause del dolore.
Felici quelli che senza nuocere a nessuno sanno procacciarsi il piacere, e insensati gli altri che si immaginano che l'Essere Supremo possa rallegrarsi dei dolori e delle pene e delle astinenze ch'essi gli offrono in sacrificio.
Nessun uomo civile si rammarica mai per un piacere e nessun uomo incivile sa che cosa sia un piacere.
Il piacere è la felicità che non vuole uscire dal corpo.
Una birra forte, un tabacco profumato e una donna, questo è piacere.
Uno dei vantaggi del piacere sul dolore è che al piacere puoi dire basta, al dolore non puoi.
Il piacere è il più certo mezzo di conoscimento offertoci dalla Natura e colui il quale molto ha sofferto è men sapiente di colui il quale ha molto gioito.