Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.— Roberto Gervaso
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
L'uomo è buono finché gli conviene.
Non c'è modestia senza vanità.
Chi dice che comandare è meglio che fottere è un gran bugiardo.
Una donna che piange è una sfida. Un uomo che piange è una resa.
L'italiano confonde facilmente la libertà con i propri comodi. Anzi, con i propri comodacci.
Il piacere di dispiacere a chi si vuol far piacere.
Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
Il "mi dispiace" è il pronto soccorso delle emozioni umane.
La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.
La punizione più grande per l'uomo perverso consiste nel dispiacere a sé e ai suoi.
Chi non ha pretese non ha neanche dispiaceri.
Quando arrivano i dispiaceri, non arrivano come singole spie, ma in battaglioni.
Ciò che vi è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.
Si negò anche questo: il piacere del dispiacere.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.