Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.— Friedrich Nietzsche
Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
L'obiezione, il saltare di lato, la gaia diffidenza, il piacere della beffa sono segni di salute: tutto ciò che è assoluto appartiene alla patologia.
Il successo non viene solo con la vittoria, ma talvolta anche già col voler vincere.
Consolazione: avere da sopportare più di tutti gli altri spesso dà un senso di privilegio e di potenza.
Spesso nei rapporti tra noi e un'altra persona il giusto equilibrio dell'amicizia ritorna, se poniamo qualche granello di torto nel nostro piatto della bilancia.
Donde vengono le montagne più alte? chiedevo in passato. E allora imparai che esse vengono dal mare. Questa testimonianza sta scritta nelle loro rocce e nelle pareti delle loro cime. Dall'abisso più fondo, la vetta più alta deve giungere alla sua altezza.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.
Quando arrivano i dispiaceri, non arrivano come singole spie, ma in battaglioni.
Si negò anche questo: il piacere del dispiacere.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.
Ciò che vi è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.
Chi non ha pretese non ha neanche dispiaceri.
La punizione più grande per l'uomo perverso consiste nel dispiacere a sé e ai suoi.
Il piacere di dispiacere a chi si vuol far piacere.