Chi non ha pretese non ha neanche dispiaceri.
L'ottica dei pazzi è da prendersi in seria considerazione: a meno che non si voglia essere progrediti in tutto fuorché sul problema dei pazzi, limitandosi comodamente a rimuoverli.
L'opinione pubblica, come una belva, ha bisogno di essere tranquillizzata a proposito di fatti che essa non voglia odiare, mentre ha bisogno di essere aizzata a proposito di fatti che essa vuole odiare.
L'uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell'uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo.
Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura in senso specifico o, meglio, classista è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso.
I beni superflui rendono superflua la vita.
Il piacere di dispiacere a chi si vuol far piacere.
Il "mi dispiace" è il pronto soccorso delle emozioni umane.
Le cose buone ci dispiacciono, quando non ne siamo all'altezza.
Ciò che vi è di inebriante nel cattivo gusto, è il piacere aristocratico di dispiacere.
Quando arrivano i dispiaceri, non arrivano come singole spie, ma in battaglioni.
Niente ci fa più piacere dei dispiaceri dei nostri nemici.
La mia fantasia è inceppata: ho bisogno di un piccolo dispiacere.
I dispiaceri sono servitori oscuri, detestati, contro cui si lotta, sotto il cui dominio si cade ogni giorno di più, servitori atroci, insostituibili, e che, per vie sotterranee, ci conducono alla verità e alla morte.
La punizione più grande per l'uomo perverso consiste nel dispiacere a sé e ai suoi.