Vent'anni: pochi pensieri e tanti desideri.— Roberto Gervaso
Vent'anni: pochi pensieri e tanti desideri.
L'italiano non s'organizza: s'arrangia.
Una minoranza ragionevole resterà sempre una minoranza.
La donna che a letto vuol essere "rispettata" non merita d'essere portata a letto.
L'esperienza è il riconoscimento tardivo dei propri errori.
Ci sono peccati che si confessano con la stessa voluttà con cui si commettono.
Quando si è giovani, si è giovani per tutta la vita.
Bisogna resistere alla tentazione di comprendere i giovani. Non vogliono essere capiti. Li umilia. Fingiamo di non capirli. L'unico modo per farsi sopportare da loro.
Essere giovani è non possedere se stessi.
I giovani hanno la memoria corta, e hanno gli occhi per guardare soltanto a levante; e a ponente non ci guardano altro che i vecchi, quelli che hanno visto tramontare il sole tante volte.
La gioventù non ha età.
Soltanto da giovani si vive nel presente. Da vecchi si sopravvive appena nel proprio futuro.
I giovani debbono imparare ad essere filiali in casa e rispettosi in società; debbono essere coscienziosi e onesti; amare inoltre tutto quanto il prossimo, allacciando amicizia con i migliori. Se, dopo aver agito conformemente a questi precetti, resta loro qualche energia, leggano libri.
La gioventù deve fare esattamente ciò che pensa. L'importante è che non smettiate di essere giovani.
È un'illusione che la gioventù sia felice, un'illusione di coloro che l'hanno perduta, ma il giovane sa di essere infelice perché è pieno dei falsi ideali che gli sono stati instillati, e ogni volta che entra in contatto con la realtà è colpito e ferito.
I giovani non hanno bisogno di sermoni, i giovani hanno bisogno di esempi di onestà, di coerenza e di altruismo.