Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.— Saul Bellow
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
In un'epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia.
Le alternative, in particolare quelle desiderabili, crescono solo su alberi immaginari.
Come il malvagio scappa anche quando nessuno l'insegue, così il borghese si difende anche quando nessuno l'accusa.
Il sistema esige la mediocrità, non la grandezza. Il sistema è basato sul lavoro. Il lavoro connesso all'arte è banalità.
Una vita interessante è il concetto supremo dei deficienti.
La mia rabbia è la rabbia dei vecchi molto più forte di quella dei giovani: voglio conoscere me nel rapporto con gli altri, perché un vecchio ha tutti i dati necessari.
Ben più gravi sono gli effetti prodotti in noi dall'ira e dal dolore, con cui reagiamo alle cose, che non quelli prodotto dalle cose stesse, per le quali ci adiriamo o ci addoloriamo.
A poco serve l'ira se non è sostenuta da adeguate forze.
Nessuno diventa più forte adirandosi, tranne colui che senz'ira non sarebbe stato forte.
L'ira senza forze è vana.
Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
La rabbia che si manifesta ci mostra che non eravamo in sintonia con la nostra sensibilità più profonda. Quindi non dobbiamo reprimere la rabbia, bensì parlare con essa.
Tutte le passioni immoderate ci portano danno alla vita civile, ma nessuna è più perniciosa dell'iracondia.
L'ira è bramosa di punire, e non è affatto conforme alla natura dell'uomo che una tal brama egli nutra nel suo cuore mansueto. La vita dell'uomo si fonda sulle buone azioni e sulla concordia, ed è spinta al patto di comune aiuto non dalla paura ma dall'amore reciproco.