Il libro ti muta nell'essenza.— Lucio Anneo Seneca
Il libro ti muta nell'essenza.
Innanzi tutto è più facile respingere il male che governarlo, non accoglierlo che moderarlo, una volta accolto, perché, quando si è insediato da padrone in un animo, diventa più forte di chi dovrebbe governarlo e non si lascia troncare ne rimpicciolire.
Siamo tutti schiavi dello stesso destino; se uno nasce, deve morire.
Un animo grande disprezza la grandezza e preferisce la moderazione agli eccessi; quella è utile e vitale, questi, invece, nocciono, proprio perché sono superflui.
Arte non è, se ottien l'effetto a caso.
L'amore dei libri è fonte, per sé solo, di mille piaceri vivissimi, piaceri della vista, del tatto, dell'odorato. Certi libri, si gode a palparli, a lisciarli, a sfogliarli, a fiutarli.
Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.
Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni.
Non è né il meglio né il peggio di un libro, ciò che in esso è intraducibile.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
Un best-seller è generalmente un brutto libro la cui vendita permette all'editore di pubblicare degli altri libri altrettanto brutti, ma che non si vendono.
I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante.
Lo stile e la struttura sono l'essenza di un libro; le grandi idee sono inutili.
È nella ricerca delle risposte che nascono i libri.