Non importa se vinci o perdi, purché tu vinca.
La parola "mai" è quella a cui tende l'orecchio Dio quando ha voglia di farsi una risata.
Da svegli si può addestrare la mente a dormire in modo creativo e a sviluppare quei sogni a occhi aperti le cui vivide immagini sono ottime opere di fiction.
La politica cambia sempre. Le storie inventate mai.
"Ancora qui!" urlò al vecchio Re Rosso. "Ancora qui, vecchio ciucciacazzi, che ti sia gradito!"
Da ventunenne, la vita è come una cartina stradale. Solo quando arrivi ai venticinque o giù di lì, cominci a sospettare di averla guardata capovolta, per poi esserne certo intorno ai quaranta. Arrivato ai sessanta, fidatevi, capisci di esserti perso nella giungla.
In battaglia tutto ciò che è necessario per farti combattere è un po' di sangue caldo e sapere che perdere è più pericoloso che vincere.
Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo.
Chi aveva meno voglia di giocare vince.
Il talento ti fa vincere una partita. L'intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato.
Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.
Abbiamo bisogno di cadaveri per lastricare le strade di tutti i trionfi.
Colui che sarà nella guerra più vigilante a osservare i disegni del nimico e più durerà fatica ad esercitare il suo esercito, in minori pericoli incorrerà e più potrà sperare della vittoria.
È solo il combattimento che ci compiace, non la vittoria.
Un esercito vittorioso prima vince, poi dà battaglia; un esercito destinato alla sconfitta prima dà battaglia, poi spera di vincere.
La stitichezza ha questo di bello: ci dà il senso della lotta e il piacere, poi, della vittoria.