La partenza, non meno del ritorno, appare impossibile al disperato.— Thomas Mann
La partenza, non meno del ritorno, appare impossibile al disperato.
L'inferno è per i puri; questa è la legge del mondo morale. Esso è infatti per i peccatori, e peccare si può soltanto contro la propria purezza. Se si è una bestia, non si può peccare e non si sente nulla di un inferno.
Che cosa non si è fatto davanti ai nostri occhi, o anche non proprio davanti ai nostri occhi, in nome del "popolo", che non si sarebbe potuto fare in nome di Dio o dell'umanità o del diritto!
Essere artista ha sempre significato possedere ragione e sogni.
Non è ogni uomo un errore, un passo falso? Non cade in una prigionia tormentosa appena nasce? Prigione! Prigione! Barriere e legami dappertutto!
Anche la stupidità è bella, se perfetta.
Nessuno ha il diritto di mettersi a sedere e sentirsi disperato. C'è troppo lavoro da fare.
Essere compiaciuti dei propri limiti è una condizione disperata.
Ma: la terribile parola della disperazione.
Quando ci manca l'amore non c'è veramente nulla che basti.
La malinconia si tira dietro la disperazione ché loro sono amiche, e tutte e due insieme mettono le mani a imbuto sulla bocca e chiamano a piena voce le malattie.
Bruttezza. Infermità che fa la disperazione di una donna e la gioia di tutte le altre.
La Terra desolata, senza uomini, soltanto l'amore dell'uomo per se stesso la immagina in preda alla desolazione. In realtà, la Terra è desolata di non essere desolata. Purtroppo, di una Terra realmente desolata, non conosceremo mai la profonda allegria.
Non importa quanto sia effimero, un romanzo è qualcosa, mentre la disperazione non è nulla.
Poiché ricordo, dispero. Poiché ricordo, ho il dovere di respingere la disperazione.
In questa terra di lacrime, ci restano due piaceri: amare una bella donna e fumare un sigaro toscano.