L'animo preferisce la vittoria alla pace.
Tutti sanno che, sotto un buon condottiero, non ha grande valore la fortuna, ma sono a prevalere l'intelligenza e la razionalità.
L'abbondanza genera fastidio.
Chi per primo impugnerà la spada, sua sarà la vittoria.
Come il rigore dei genitori, così quello della patria veniva attenuato dalla pazienza e dalla sopportazione.
A cattivo principio cattiva fine.
Vince due volte chi nell'ora della vittoria vince sé stesso.
O si è i primi o si è i migliori.
Quelli che disputano, contraddicono e confutano la gente, di solito sono sfortunati nei loro affari. Talvolta ottengono una vittoria, ma mai la benevolenza, che sarebbe per loro di maggiore utilità.
Dalla necessità scaturiscono i desideri, e dai desideri scaturisce l'energia e la volontà di vittoria.
Una mente preoccupata dal dubbio non può concentrarsi sul cammino verso la vittoria.
Infermeria da campo dell'anima. Qual è il mezzo di guarigione più forte? La vittoria.
Per avere la vittoria finale, bisogna essere senza pietà.
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.
La conquista è di chi crede di poterlo fare. Fai le cose che hai paura di fare e la sconfitta della paura è certa.
Vi è una qualità che dobbiamo possedere per vincere la corsa: la chiarezza di intenti, la conoscenza di ciò che si desidera e il desiderio ardente di possederlo.