I mediocri non sono mai fatti oggetto di odio perché l'odio mira in alto.
Fate mostra di essere pronti alla guerra e avrete la pace.
La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l'avarizia e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.
Le decisioni sono le situazioni a imporle agli uomini piuttosto che gli uomini alle situazioni.
L'uso corregge nelle loro mancanze le leggi scritte.
Quando la situazione è a noi favorevole, non si deve agire contro qualcuno con arroganza o violenza.
I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione delle menti mediocri. La mente mediocre è incapace di comprendere l'uomo che rifiuta d'inchinarsi ciecamente ai pregiudizi convenzionali e sceglie, invece, di esprimere le proprie opinioni con coraggio e onestà.
Per acquistare popolarità bisogna essere una mediocrità.
La mediocrità annichilisce, appiattisce, rende tutti uguali. La fantasia e i sogni sottolineano le nostre risorse interne, cioè il nostro stesso segreto di vivere.
Il sistema esige la mediocrità, non la grandezza. Il sistema è basato sul lavoro. Il lavoro connesso all'arte è banalità.
Essere un mediocre non è una pena. La pena è accorgersene. Ma è un mediocre chi s'avvede d'esserlo?
Gran gente, i mediocri, quando sono operosi, attenti e pacati. Non hanno scatti di pensieri, di affetti, di risoluzioni; fanno quel che possono e sanno, magari quel che non sanno, ma con tanta buona volontà!
Il paradosso è il lusso delle persone di spirito, la verità è il luogo comune dei mediocri.
Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.
La tendenza generale del mondo è quella di fare della mediocrità la potenza dominante.
Non esiste altro esempio di destino inesorabile pari a quello di un giovane d'ingegno che si raggrinza a vecchietto mediocre; senza colpi della sorte, solo per il rattrappimento a cui era già predestinato!
Non potremo mai più odiare chi abbiamo veduto dormire.
L'odio alimenta la vita e fa l'uomo forte.
Quando odiamo qualcuno, odiamo nella sua immagine qualcosa che è dentro di noi.
L'odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma.
L'odio è il rimpianto del perduto amore.
L'uomo è nato per odiare in misura quasi maggiore d'amare: e l'odio non si stanca di afferrare qualsiasi situazione disponibile.
Senza amare sé stessi non è possibile amare neanche il prossimo, l'odio di sé è identico al gretto egoismo e produce alla fine lo stesso orribile isolamento, la stessa disperazione.
Quando l'odio diventa vile si mette in maschera, va in società e si fa chiamare giustizia.
Nello spirito della rivolta c'è un odio o disprezzo di principio per l'umanità. Temo che il ribelle non sarà mai capace di nutrire per coloro che ama un amore altrettanto grande dell'odio che nutre per coloro che odia.
L'odio può essere il massimo impedimento allo sviluppo della compassione e della felicità.
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