Ogni limite ha una pazienza.
'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.
Sonno un forziero, per questo sono un donnaiolo: alle donne piacciono gli uomini forti. Dal mio aspetto non si direbbe, la mia forza è truccata: sono un falso debole.
Eh sì, ho perduto la memoria! Infatti nella mia testa avvengono delle lacune che la laguna di Venezia diventa un'inezia lacunare!
Perdere chi non conosce rispetto è un grandissimo guadagno.
A volte è difficile fare la scelta giusta perché o sei roso dai morsi della coscienza o da quelli della fame.
In genere c'è un momento per tuffarsi, ma bisogna aspettare che si riempia la piscina se non ci si vuole immergere in un pediluvio.
Essere gentili e pazienti conviene, perché quello che non abbiamo dato pesa più di qualunque cosa possiamo aver perso: tempo, divertimento, riposo.
Saggiamente e con lentezza; inciampano quelli che corrono veloce.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Il clero ha predicato con successo le dottrine della pazienza e della pusillanimità.
Un maschio sano, adulto, noioso, consuma ogni anno una volta e mezzo il suo proprio peso in pazienza altrui.
Pazienza, determinazione e soprattutto voglia di fare sacrifici: solo così si arriva in alto.
I suicidi sono solo degli impazienti.
La pazienza dell'animo ha in sé ricchezze nascoste.
Questo è lo stile di Dio: non è impaziente come noi, che spesso vogliamo tutto e subito, anche con le persone. Dio è paziente con noi perché ci ama, e chi ama comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare.