La stampa deve diventare sempre più storiografia dell'istante.— Umberto Eco
La stampa deve diventare sempre più storiografia dell'istante.
Vedi, un tempo ho tentato di ribellarmi ai signori, ora li servo e per il signore di queste terre comando a quelli come me. O ribellarsi o tradire, è data poca scelta a noi semplici.
Quelli della generazione del sessantotto pensavano che la rivoluzione fosse un caffè istantaneo.
Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.
Il bello di un procedimento scientifico è che esso non fa mai perdere tempo agli altri: anche lavorare sulla scia di una ipotesi scientifica per scoprire poi che bisogna confutarla significa avere fatto qualcosa di utile sotto l'impulso di una proposta precedente.
Credo che si diventi quel che nostro padre ci ha insegnato nei tempi morti, mentre non si preoccupava di educarci. Ci si forma su scarti di saggezza.
Il giornale è la conserva del giorno.
Quando il presidente del Consiglio dona a un giornalista un orologio Cartier il giornalista lo accetta, il giornalista medesimo tende poi spontaneamente alla bontà.
Grande è il giornalismo. Un abile direttore di giornale non è il governatore del mondo, essendo uno di coloro che lo persuadono?
Consiglio a un giovane cronista: Se vuoi carpire una notizia, di' che già la sai.
Credo nella libertà di espressione, cioè giornali e televisioni liberi di criticare il potere.
Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
Il giornalista è uno che, dopo, sapeva tutto prima.
Il giornalista può essere fazioso, il giornalismo non lo è mai.
Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore.
Quando avevo sedici anni andai a lavorare in un quotidiano di Hong Kong. Era un giornalaccio, ma il suo editore mi insegnò una cosa importante. Il segreto di una grande storia non è chi, o il cosa o il quando, ma il perché.