La stampa deve diventare sempre più storiografia dell'istante.
Cos'è la filosofia? Scusate il mio conservatorismo banale, ma non trovo ancora di meglio che la definizione che ne dà Aristotele nella Metafisica: è la risposta a un atto di meraviglia.
Ma l'esibizionista (tale il suo dramma) non ci consente di ignorare la sua vergogna.
Ogni cultura assimila elementi di culture vicine o lontane, ma poi si caratterizza per il modo in cui li fa propri.
La testimonianza peggiore in favore di un'opera è l'entusiasmo con cui la massa si rivolge ad essa.
Si possono dire le cose sbagliate, basta che le ragioni siano giuste.
Il giornale è la conserva del giorno.
Io del giornale leggo sempre i necrologi e i cinema. Se è morto qualcuno che conosco vado al funerale. Se no vado al cinema.
Il pettegolezzo diverte solo noi giornalisti: ce la cantiamo e ce la suoniamo.
Il sostantivo è la testa, il verbo il piede, l'aggettivo sono le mani. I giornalisti scrivono con le mani.
Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile.
La gente vede tutto attraverso il proprio giornale, né potrebbe fare altrimenti dal momento che non conosce direttamente né gli uomini né i fatti di cui parla.
Io non amo la stampa. Non ho simpatia per la superficialità ed inesattezza.
L'umanità, una volta appresa l'arte del giornalismo non sopporta più che le si infliggano libri.
I giornalisti dicono una cosa che sanno che non è vera, nella speranza che se continueranno a dirla abbastanza a lungo sarà vera.
C'è chi ha parlato di prostituzione intellettuale ma c'è una grande differenza tra una prostituta e certi giornalisti: ci sono cose che una prostituta non fa. Per questo esistono le escort.