L'uomo, abbandonato a se stesso, è troppo cattivo per essere libero.— Umberto Eco
L'uomo, abbandonato a se stesso, è troppo cattivo per essere libero.
Tale è la forza del vero che, come il bene, è diffusivo di sé.
Lo stupido può anche dire una cosa giusta, ma per ragioni sbagliate.
Perché un angolo retto misura novanta gradi? Domanda mal posta: lui non misura niente, sono gli altri che misurano lui.
Il bene di un libro sta nell'essere letto. Un libro è fatto di segni che parlano di altri segni, i quali a loro volta parlano delle cose. Senza un occhio che lo legga, un libro reca segni che non producono concetti, e quindi è muto.
Internet è come un immenso magazzino (di informazioni), ma non può costituire di per sé la memoria.
Un uomo moderatamente cattivo crede sempre di essere buono.
La gente pensava a me come a un cattivo, ma se mai dovessi tornare libero, farò sapere loro cosa significa veramente la cattiveria.
Non c'è scusa nell'essere cattivi, ma vi è un certo merito nel sapersi tale; fare il male per stupidità è il più irrimediabile dei vizi.
Se la gente è così cattiva, forse è solo perché soffre.
Franti ride perché è cattivo ? pensa Enrico ? ma di fatto pare cattivo perché ride.
La cattiveria la puoi trovare anche nell'ultima delle creature, ma quando Dio ha fatto l'uomo doveva avere il diavolo accanto.
Frizzo non era esattamente un uomo cattivo. Non era dotato dell'immaginazione sufficiente per esserlo. Operava più secondo quel genere di generalizzata sgradevolezza di basso rango che ossida leggermente l'anima di tutti quelli che vi vengono a contatto (quasi come le Ferrovie dello Stato).
Gli uomini sono più ottusi che perversi, e i cattivi sono anche più ciechi che cattivi.
Dio sopporta i cattivi, ma non poi sempre sempre.
Visconti era generoso, sensibile, educato, tenero, ma mai «gentile». Tutto, in lui, era valutato in base al criterio dell'eleganza. La gentilezza non era elegante. A suo parere, solo la cattiveria lo era. Poteva divertirsi con chiunque come fa il gatto con il topo.