Perché ci siano grandi poeti ci devono essere grandi pubblici.
Non c'è mai stato più inizio di quanto ce ne sia ora, Né più giovinezza o vecchiaia di quanta ce ne sia ora, E non ci sarà mai più perfezione di quanta ce ne sia ora, Né più paradiso o inferno di quanto ce ne sia ora.
Niente è mai veramente perduto, o può essere perduto, Nessuna nascita, forma, identità - nessun oggetto del mondo. Nessuna vita, nessuna forza, nessuna cosa visibile; L'apparenza non deve ostacolare, né l'ambito mutato confonderti il cervello.
La guerra vera non comparirà mai nei libri.
Non ho alcun dubbio che ho meritato i miei nemici, ma non sono sicuro di aver meritato i miei amici.
Fra i rumori della folla ce ne stiamo noi due, felici di essere insieme, parlando piano, forse nemmeno una parola.
Buoni poeti si diventa, oltreché si nasce.
Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta.
Il vero poeta moderno dovrebbe scrivere sui muri, per le vie, le proprie sensazioni e impressioni, fra l'indifferenza o l'attenzione dei passanti.
Tutti i poeti sono pazzi.
Il poeta è colui che con le parole incanta l'animo e fa battere il proprio cuore e quello altrui.
Il poeta conduce solennemente i suoi pensieri sul cocchio del ritmo: di solito perché non sanno andare a piedi.
I poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
Poeta è qualcosa che si può soltanto essere, ma non diventare.
Il poeta è simile al principe delle nubi che sfida la tempesta e ride dell'arciere; esiliato sulla terra in mezzo agli schiamazzi, le sue ali di gigante gli impediscono di camminare.
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