Si dice che muore giovane chi è tanto giovane e saggio.— William Shakespeare
Si dice che muore giovane chi è tanto giovane e saggio.
Io oso tutto quello che a un uomo si conviene; non è un uomo chi osa far di più.
Il mondo intero è un palcoscenico, e gli uomini e le donne, tutti, non sono che attori.
Dovessero disperarsi tutti quelli che han mogli fuorviate, un buon decimo dell'umanità si dovrebbe impiccare.
Opportunista. È come la sedia del barbiere, che è adatta per tutte le natiche.
Se fare fosse facile quanto sapere ciò che va fatto, le cappelle sarebbero chiese e le catapecchie dei poveri palazzi principeschi.
Rubinetti che gocciolano, scoregge di passione, pneumatici bucati sono tutte cose più tristi della morte.
Il ramo, quando una mano si approssima per staccarne un fiore freme e sembra nel medesimo tempo voler sfuggire a volersi offrire. Il corpo umano ha un simile fremito quando arriva l'istante in cui le dita misteriose della morte vogliono cogliere l'anima.
Non temiamo la morte, ma il pensiero della morte.
Il vero antidoto alla paura della morte non può che provenire dalla vita. Essa è un formidabile diversivo, un antidoto che respinge indietro quel pensiero e quella paura.
Perché temi il tuo ultimo giorno? Esso non contribuisce alla tua morte più di ciascuno degli altri.
Il pensiero della morte ci inganna, perché ci fa dimenticare di vivere.
Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.
La morte è una battaglia sempre perduta.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.
Nessuno ha ancora capito se la morte sia un punto o una virgola.