Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l'eternità.
Il sommo bene, cioè la felicità, non cerca al di fuori mezzi per realizzarsi; è un bene interiore e nasce tutto da se stesso; diventa schiavo della sorte se ricerca una parte di sé all'esterno.
La vita è divisa in tre momenti: passato, presente, futuro. Di questi, il momento che stiamo vivendo è breve, quello che ancora dobbiamo vivere non è sicuro, quello che già abbiamo vissuto è certo.
Perdona molto agli altri, nulla a te stesso.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
La lunghezza della vita non si misura dai capelli bianchi o dalle rughe: non è un vivere questo, è solo un esistere a lungo.
Non temere la morte: prima moriamo, prima saremo immortali.
La morte naturale non esiste: ogni morte è un assassinio. E se non si urla, vuol dire che si acconsente.
Sposi della vita, amanti della morte.
Il sonno è amore di morte, l'insonnia paura di morte.
Ogni mattina e ogni sera dovremmo continuamente pensare alla morte, sentendoci già morti da sempre; in tal modo, saremo liberi di muoverci in ogni situazione.
Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.
A volte penso che sarebbe meglio evitare la vecchiaia e morire giovane. Ma vorrebbe dire non completare la propria vita, non riuscire a conoscersi completamente.
Se la paura della morte è, in effetti, un'evidenza, altrettanto evidente è che questa paura, per quanto grande sia, non è mai stata in grado di contrastare le passioni umane.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.