Nulla possiamo dire "nostro" eccetto la morte.
Bene, vai per la tua strada;ma non ti allontanerai da questo bosco,finché non ti avrò torturato per questa offesa.
L'arte resa muta dall'autorità.
Meglio sapere di essere disprezzato, che vedersi disprezzato e adulato a un tempo.
Il buon successo di un'arguzia si trova tutto nell'orecchio di colui che l'ascolta, e non nella lingua di colui che la proferisce.
Quando il valore toglie alla ragione,Rode la spada con cui combatte.
La morte è orribile solo per colui che non crede in Dio, oppure crede in un Dio malvagio, il che è la stessa cosa. Per colui che crede in Dio, nella sua bontà e vive in questa vita secondo la sua legge ed ha sperimentato questa sua bontà, per costui la morte è solo un passaggio.
Mi scrive l'amica di Londra: "A giudicare da certi cimiteri ci sarebbe da pensare che noi trattiamo i nostri cari meglio da morti che da vivi.
Bisogna avere almeno una certezza: quella di rimanere padrone della propria morte e di essere in grado di scegliere l'ora e i mezzi.
La morte viene silenziosa come un alce, dai vivi ci separa con il taglio di una falce.
Se temo la morte vuol dire che la vita mi è ancora vicina, disperata più di me.
Si muore talmente meglio quando si crede a qualcosa. Si muore talmente di meno.
Non ho paura di morire, ma mi scoccia da matti. Mi scoccia che un giorno non ci sarò più. Mi dispiace andarmene da qui. Ma non è paura, è semplicemente fastidio. Morire è una vera stronzata. Darei la vita per non morire.
O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo a la grande madre antica, E il nome nostro a pena si ritrova.
Ascoltami: verso la morte sei spinto dal momento della nascita. Su questo e su pensieri del genere dobbiamo meditare, se vogliamo attendere serenamente quell'ultima ora che ci spaventa e ci rende inquiete tutte le altre.
Una morte è una tragedia, un milione di morti è statistica.