Dio ha le mie dimensioni.
Se le donne sono frivole è perché sono intelligenti a oltranza.
In fondo, in questa vita, nessuno viene mai capito veramente.
Chi tace spaventa.
Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri.
Chi si ostina fa scandalo.
Se Dio è dappertutto, è anche in me, agisce con me, sbaglia con me, offende Dio con me, combatte con me l'esistenza di Dio.
Dio si insedia nei vuoti dell'anima. Sbircia i deserti interiori, perché a somiglianza della malattia egli predilige occupare i punti di minor resistenza. Una creatura armoniosa non può credere in Lui.
Dio usa le guerre per insegnare la geografia alla gente.
Dio, dice San Paolo, lo vediamo qui in terra per riflesso e per enigma. Dopo morte lo vedremo sul serio.
Che cosa è questo Dio che fa morire Dio per placare Dio?
Qualsiasi rapporto emotivo con Dio è privo di senso, la ribellione non meno dell'adorazione, perché sia l'altare davanti al quale giacciamo nella polvere, sia quello che vogliamo distruggere siamo sempre noi ad averlo innalzato.
Con sottile ironia nobilitiamo Dio con l'appellativo di Padre, pur sapendo bene che un padre come lui lo impiccheremmo, se riuscissimo a catturarlo.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
Il Dio di Gesù non è il despota parziale che ha scelto Israele per il suo popolo e lo protegge verso e contro tutti, è il Dio dell'umanità.
Dio è la nostra radice comune.