Forse dentro al vento è rimasto qualcosa del tuo amore.
— Alda Merini
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La nostra interpretazione
Le parole evocano l’idea di un sentimento che non appartiene più pienamente al presente, ma che continua a vivere in una dimensione sottile, quasi impercettibile, come un residuo nell’aria. L’immagine del vento suggerisce leggerezza, movimento, distanza: ciò che è stato non può essere afferrato o trattenuto, eppure sembra continuare a sfiorare chi ricorda. Il vento diventa un tramite invisibile tra passato e presente, tra chi ama e chi forse non è più vicino, fisicamente o emotivamente. In questo modo l’amore assume una forma eterea, non più concreta, ma comunque reale nel vissuto interiore di chi lo porta dentro. C’è anche un sottile desiderio che qualcosa di autentico non sia andato completamente perduto, che un frammento di dolcezza, di cura, di intensità continui a circolare nel mondo. La persona amata diventa quasi una presenza atmosferica, un’eco che ritorna nei momenti di solitudine. In questo sentimento si intrecciano nostalgia e tenerezza: il dolore per una distanza ormai incolmabile convive con la consolazione data dalla possibilità che quel legame non sia del tutto scomparso, ma sopravviva in forme nuove, invisibili e misteriose. L’amore si manifesta così come una forza che non finisce mai del tutto, ma cambia solo luogo, voce e sostanza, restando, in qualche modo, sospeso tra memoria e realtà.