Che cos'è il genio se non l'arte di rendere gradevole la sofferenza?— Anatole France
Che cos'è il genio se non l'arte di rendere gradevole la sofferenza?
Il lavoro è un'ottima cosa per l'uomo: lo distrae dalla sua vita, gli impedisce di vedere quell'altro essere che è sé stesso e che gli rende spaventosa la solitudine.
Un dizionario è l'universo per ordine alfabetico; è il libro per eccellenza: tutti gli altri vi sono già dentro, basta tirarli fuori.
Una donna sincera è quella che non dice bugie inutili.
Ciò che vediamo la notte, è lo sfortunato residuo di quanto abbiamo negletto durante la veglia. Il sogno è sovente la rivincita delle cose disprezzate o il rimprovero degli esseri abbandonati.
Tutti i cambiamenti, anche i più desiderati, hanno la loro malinconia, perché ciò che lasciamo dietro è una parte di noi. Dobbiamo morire in una vita prima di poter entrare in un'altra.
L'uomo è nato per soffrire. E ci riesce benissimo.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
L'unico antidoto alla sofferenza mentale, è il dolore fisico.
L'animale della terra che soffre di più fu quello che inventò il riso.
Lasciate che il vostro cuore soffra per l'afflizione e la disperazione degli altri.
La capacità di provare dolore e piacere è una condizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa dire che un essere ha interessi come minimo assoluto, l'interesse a non soffrire.
L'uomo soffre forse di più o, se vogliamo, ha minore resistenza, mentre invece la donna soffre sempre senza colpa.
Le persone non vogliono soffrire né tantomeno vivere nel terrore, desiderano soltanto essere felici. Siamo tutti fatti così, per cui se ti rendi conto che un tuo comportamento potrebbe ferire qualcuno, devi modificarlo.
Il piacere è spesso un visitatore; ma la sofferenza si attacca crudelmente e lungamente a noi.
Un'unica cosa insegno: la sofferenza e la distruzione della sofferenza.