Il più bel regalo della vita è la libertà che ci lascia di andarcene a nostro piacere.— André Breton
Il più bel regalo della vita è la libertà che ci lascia di andarcene a nostro piacere.
Due mani che si cercano sono l'essenza di tutto il domani.
La bellezza sarà convulsiva o non sarà.
L'amore è quando incontri qualcuno che ti dà delle notizie su di te.
Il pericolo sarebbe la forma di manifestazione della necessità esteriore che trova la sua strada verso l'inconscio umano.
L'ultima cosa che mi preoccupa è di essere coerente con me stesso.
Il suicidio, lungi dall'essere negazione della volontà ne deriva che la distruzione di un fenomeno isolato è azione in tutto vana e stolta.
Bisogna concedere ai barbari la chance di essere un animale, con una sua compiutezza e un suo senso, e non pezzi del nostro corpo colpiti da una malattia. Bisogna fare lo sforzo di supporre, alle loro spalle, una logica non suicida, un movimento lucido, e un sogno vero.
Si è liberi veramente quando ci si può suicidare senza arrecare danno o dolore o rimpianto a nessuno: la libertà è la forma intermedia della solitudine, il suicidio la forma estrema dell'unica compagnia che ti è rimasta.
La notte porta consiglio. Si suicidò all'alba.
Il gusto del suicidio è un dono, un sesto senso, non so cosa, ci si nasce.
Volevo uccidermi, ma ho fatto cilecca. Nel caso dovessi sopravvivere ci riproverò.
Onorevole è il suicidio nel momento in cui la malattia rende la morte preferibile alla vita.
Senti, io non mi intendo di suicidi. Quando sono cresciuto, a Brooklyn, mai nessuno si è suicidato. Erano tutti troppo infelici.
L'ossessione del suicidio è propria di colui che non può né vivere né morire, e la cui attenzione non si allontana mai da questa duplice impossibilità.
A che serve sbarazzarsi del mondo, quando nessun'anima mai sfugge al destino eterno della vita?