I vincitori fanno la storia e i vinti la morale.— Angelo Gatti
I vincitori fanno la storia e i vinti la morale.
Conoscere i libri è una forza, conoscerli più della vita una debolezza.
Nei tempi, in cui tutti scrivono bene, pochi scrivono cose grandi.
Gli uomini non si consolano di un grande amore finito: preferiscono dimenticarlo.
Non c'è niente di più imprevisto, originale e grazioso d'una donna che dice naturalmente la verità.
Spesso il corpo unisce e lo spirito separa.
L'elevata probabilità di vincere una somma ingente stabilisce un nuovo punto di riferimento provvisorio. Rispetto alle tue aspettative, non vincere niente sarebbe vissuto come una grossa perdita.
Se in battaglia un uomo ne vincesse mille, e un altro vincesse se stesso, il vero vincitore sarebbe il secondo.
Chi si domanda se il nemico è stato sconfitto dalla strategia o dal valore?
Vincere non è importante: è la sola cosa che conti.
Una vittoria non è tale se non mette fine alla guerra.
Io non posso credere che la guerra sia la soluzione migliore. Nessuno ha vinto l'ultima guerra e nessuno vincerà la prossima.
Nella lotta, si conosce il soldato; solo nella Vittoria, si conosce il cavaliere.
La nascita implica la morte, la vittoria implica la caduta, la felicità implica l'infelicità. Viviamo in un mondo davvero triste e non degno di essere vissuto.
La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.
Alcune sconfitte sono più trionfali delle vittorie.