A ragione definirono il bene: ciò a cui ogni cosa tende.
Chiamiamo libero colui che esiste per sé stesso e non per un altro.
Le rivoluzioni dunque non riguardano piccole questioni, ma nascono da piccole questioni e mettono in gioco grandi questioni.
La famiglia è l'associazione istituita dalla natura per provvedere alle necessità dell'uomo.
Il saggio non dice tutto quello che pensa, ma pensa tutto quello che dice.
Il millantatore è colui il quale fa mostra di titoli di merito che non possiede, esagerando il suo controllo del mondo di cui in realtà è privo.
Tocca la palma a colui che in parole e in opere sia stato possente, abbia sentito il bene e a costo del proprio sangue lo abbia fatto trionfare.
Come nella speranza o in qualunque altra disposizione dell'animo nostro, il bene lontano è sempre maggiore del presente, così per l'ordinario nel timore è più terribile il male.
Il bene de' beni è, ed a comparazione di questo tutti gli altri sono leggieri, non nuocere a alcuno, giovare in quanto tu puoi a ciascuno.
Chiunque fa del bene ad un'altro, lo fa anche a se stesso.
Fra il bene e il male c'è una porta, e io l'aprirò!
Dovunque c'è l'uomo, c'è l'occasione per fare del bene.
Bene è ciò che unisce, male ciò che separa.
Possedere un bene non serve a niente se non si è pronti a perderlo. E i beni la cui perdita è più facilmente tollerabile sono quelli che, perduti, non possono essere oggetto di rimpianto.
Il bene e il male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il male, il mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del bene.