Un bene che può essere dato, può anche essere tolto.— Lucio Anneo Seneca
Un bene che può essere dato, può anche essere tolto.
Gli antichi ci hanno insegnato a seguire la vita migliore e non la più piacevole, in modo che il piacere sia compagno e non guida di una buona e retta volontà.
Il sapiente non è soggetto ad alcuna offesa; pertanto non importa quante frecce siano scagliate contro di lui, dal momento che è del tutto invulnerabile.
Nessuna conoscenza, se pur eccellente e salutare, mi darà gioia se la apprenderò per me solo. Se mi si concedesse la sapienza con questa limitazione, di tenerla chiusa in me, rinunciando a diffonderla, la rifiuterei.
Chi è dappertutto, non è da nessuna parte.
Noi siamo l'uno per l'altro un teatro sufficientemente grande.
Nessun bene si può avere al mondo, che non sia accompagnato da mali della stessa misura.
Talvolta, vogliamo essere indifferenti al bene che riceviamo d'alcuno. Anzi, accettiamo i suoi doni con una ironia crescente, che dissimuliamo molto bene. L'assiduità del donatore ci attedia, e non gli perdoniamo quando egli si dimentica di noi.
Si dovrebbe pensare più a far bene che a stare bene: e così si finirebbe anche a star meglio.
Vuoi sapere che cosa sia il vero bene o da dove venga? Te lo dirò: dalla buona coscienza, dagli onesti propositi, dalle rette azioni, dal disprezzo del caso, dal tranquillo e costante tenore di vita di chi segue sempre lo stesso cammino.
Il bene e il male sono i due sproni del mondo, e lo tengono in carreggiata. Se pungesse soltanto il male, il mondo perderebbe l'equilibrio e cadrebbe tutto da una parte. E così viceversa del bene.
Il bene nasce dal male come il male dal bene.
Meglio è non fare il bene che farlo e poi pentirsi d'averlo fatto.
Distinguere il bene dal male non è facile poiché i confini tra questo e quello siamo noi a tracciarli.
Si "deve" dare il contraccambio, nel bene come nel male: ma perché proprio alla persona che ci fece del bene o del male?
Qual è il bene maggiore? Una mente sempre consapevole del giusto.