C'è da confondersi in pensare quanto applauso di uomini minimi ci vuole per fare la gloria di un uomo grande.— Arturo Graf
C'è da confondersi in pensare quanto applauso di uomini minimi ci vuole per fare la gloria di un uomo grande.
Se il riccio avesse un po' di intelligenza, non avrebbe bisogno di armarsi di tante punte.
Molto più spesso che non si creda l'insolenza è una maschera della viltà.
La poesia della vita è com'una di quelle sorgenti occulte e profonde e a farle scaturire dalla terra si vuole molto studio e fatica, ma che poi scaturite, più non si perdono.
A essere pienamente liberi bisogna non avere né da obbedire, né da comandare.
Nel credere al medico, non dimenticare che l'esperienza sua non può in tutto fare le veci dell'esperienza tua.
Vana è la gloria di chi cerca la fama solo nel luccicare delle parole.
Ci sono due tipi di uomini: quelli che fanno la storia e quelli che la subiscono.
Da natura tutti siamo avidi troppo più che non si dovria di laude, e più amano le orecchie nostre la melodia delle parole che ci laudano, che qualunque altro soavissimo canto o suono.
Nella disgrazia bisogna rispettare coloro che si sono rispettati nella grandezza.
La gloria costruita su princìpi egoistici è vergogna e colpa.
Nei tempi più gloriosi dell'arte, gli artisti si esprimevano imitando i grandi artisti del passato, e imitando trovavano se stessi. Un capolavoro era un'imitazione mal riuscita.
Una goccia strappata dall'oceano perisce inutilmente. Se rimane parte dell'oceano, ne condivide la gloria di sorreggere una flotta di poderose navi.
La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta.
Così grande è la dolcezza della gloria che, a qualunque oggetto si riferisca, fosse pure la morte, la desideriamo.
La differenza fra gloria reale e fittizia sta nel sopravvivere nella storia o in una storia.