Il fine del teatro è quello di divertire.— Bertolt Brecht
Il fine del teatro è quello di divertire.
Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare.
La sfortuna generalmente è dovuta a un errore di calcolo.
Nelle scienze tutto è sempre diverso da quello che sembrerebbe secondo il buonsenso.
La sfortuna generalmente è dovuta a uno sbaglio di calcolo.
Prima viene lo stomaco, poi viene la morale.
La solitudine è il teatro dei risentimenti.
Il teatro è condannato a morire da sé e deve consegnare il suo retaggio al cinematografo. Il cinematografo, tramutati in un ramo industriale l'ingenuo realismo e l'artisticità di Cechov e Gorki, spiana la strada al teatro dell'avvenire, alla libera arte dell'attore.
Come attore non ho preso molto da mio padre, perché sono piuttosto diverso da lui caratterialmente. Credo di aver preso da lui il rigore, una serietà professionale al limite della malattia mentale, che però mi è utile, soprattutto in teatro.
Io non trovo affatto assurdo il mio teatro.
Credo che il teatro sia potente. Le migliori esperienze che ho avuto in teatro sono più potenti delle migliori esperienze che ho avuto nei film.
Tutti quelli che fanno teatro, anche a livello amatoriale, sanno che in quell'ambiente si trova subito una famiglia.
Se è assolutamente necessario che l'arte o il teatro servano a qualche cosa, dirò che dovrebbero servire a insegnare alla gente che ci sono attività che non servono a niente, e che è indispensabile che ce ne siano.
Il teatro non lo considero gay, non c'è il sesso: noi sulla scena siamo creature di cartone.
Un artista è come un buon soldato: deve essere sempre pronto a sacrificarsi per servire l'arte e il teatro.
Un teatro era il paese, un proscenio di pietre rosa, una festa di mirabilia. E come odorava di gelsomino sul far della sera. Non finirei mai di parlarne, di ritornare a specchiarmi in un così tenero miraggio di lontananze.