Un'unica cosa insegno: la sofferenza e la distruzione della sofferenza.— Buddha
Un'unica cosa insegno: la sofferenza e la distruzione della sofferenza.
Se apriamo le mani, possiamo ricevere ogni cosa. Se siamo vuoti, possiamo contenere l'universo.
L'impulso sessuale è più forte dell'uncino col quale si doma l'elefante selvatico, è più caldo della fiamma, è come una freccia diretta verso il cuore dell'uomo.
Affidati al messaggio del maestro, non alla sua personalità. Affidati al senso, non alle parole. Affidati al senso reale, non a quello temporaneo. Affidati alla tua mente di saggezza, non a quella ordinaria che giudica.
Riflessivo fra gli irriflessivi, ben desto tra coloro che dormono, l'uomo saggio procede al pari d'un cavallo da corsa, staccando gli altri come fossero brocchi.
Come un lago profondo, calmo e trasparente, così sereni divengono i saggi, che hanno ascoltato la verità del dharma.
Piuttosto soffrire che morire, è il motto degli uomini.
Il soffrire è umano non è elegante.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
Sappiate soffrire: sapendo soffrire, si soffre meno.
Le sofferenze dicono migliorano l'uomo. Visti i risultati, proverei con la felicità.
Non lasciar discutere la propria coscienza, né disarmare la propria volontà, è così che si ottiene la sofferenza, è così che si ottiene il trionfo.
La capacità di provare dolore e piacere è una condizione non solo necessaria ma anche sufficiente perché si possa dire che un essere ha interessi come minimo assoluto, l'interesse a non soffrire.
La nascita è sofferenza, la vecchiaia è sofferenza, la morte è sofferenza; tristezza, lamenti, dolore fisico e mentale, angoscia, sono sofferenza; la separazione da ciò che piace è sofferenza, non poter avere ciò che si desidera è sofferenza.
Il mondo non accetta volentieri le persone che soffrono senza pudore. Ognuno vuole solo illudersi che il male non esiste e così nessuno accetta di dividere troppo a lungo con qualcuno la testimonianza del contrario.
L'uomo è uno scolaro e il dolore è il suo maestro; nessuno si conosce finché non ha sofferto.