Il prurito dei vecchi, il chiacchierare.— Carlo Dossi
Il prurito dei vecchi, il chiacchierare.
Ogni dovere e diritto nasce e procede dall'istinto della propria conservazione.
Ha bimbi? No, salvo il marito.
Due sono le grandi gioie nella vita d'amore di un uomo: la prima, quando per la prima volta può dire "amo", l'altra ancora più grande, quando può dire "sono amato".
Il campo del verosimile è assai minore di quello del vero.
Le donne sono tante serrature in cerca di una chiave.
Come su una nave si nota il proprio movimento dal ritirarsi e quindi rimpicciolirsi degli oggetti sulla riva, così ci si accorge del proprio invecchiare quando persone di sempre maggiore età ci sembrano giovani.
Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno.
A settant'anni è più sano avere delle donne nella memoria che sulle ginocchia.
Per la società, la vecchiaia appare come una sorta di segreto vergognoso, di cui non sta bene parlare.
Sono decisamente contrario alla vecchiaia. Penso che non la si debba raccomandare a nessuno.
Il peggio quando si invecchia è che si resta giovani.
La vecchiaia è l'età della discrezione.
Ti accorgi di essere invecchiato quando, chinandoti per allacciarti una scarpa, ti chiedi cos'altro puoi fare già che sei giù.
Quanto più un uomo invecchia, tanto più si riavvicina alla fanciullezza, finché lascia questo mondo in tutto come un bambino al di là del tedio della vita e al di là del senso della morte.
La vecchiaia non m'è mai sembrata una scusante alla perfidia umana: anzi, son più disposto a considerarla una circostanza aggravante.