In questa terra di lacrime, ci restano due piaceri: amare una bella donna e fumare un sigaro toscano.
L'Italia è il paese dei diplomi, delle lauree, della cultura ridotta soltanto al procacciamento e alla spasmodica difesa dell'impiego.
Col brigantaggio, la civiltà contadina difendeva la propria natura, contro quell'altra civiltà che le sta contro e che, senza comprenderla, eternamente la assoggetta: perciò, istintivamente, i contadini vedono nei briganti i loro eroi.
Sarcastico e burocratico, aiuta Sturzo con mediocre abilità. Asciutto e occhialuto, è privo d'intuito e agilità.
Il brigantaggio non è che un accesso di eroica follia, e di ferocia disperata: un desiderio di morte e distruzione, senza speranza di vittoria.
Quando ti preoccupi, ti aggrappi a qualsiasi cosa per la disperazione; e quando ti aggrappi, sei destinato a esaurirti o a esaurire coloro ai quali ti stai aggrappando.
È come se la disperazione che fiuta fosse lo spunto per quella che può provocare.
Non è mai alcuna cosa sì disperata che non vi sia qualche via da potere sperare.
L'ultima questione è di sapere se dal fondo delle tenebre un essere può brillare.
La partenza, non meno del ritorno, appare impossibile al disperato.
Quando il dolore si trasforma in disperazione l'educatore deve offrire la sua capacità di ascolto, il suo conforto, la sua parola. Esserci.
Chi si trova nella desolazione si sforzi di conservare la pazienza, che si oppone alle sofferenze che patisce; e pensi che presto sarà consolato, se si impegna con ogni diligenza contro quella desolazione.
La disperazione è un contabile. Vuol far tornare i conti. Niente le sfugge. Addiziona tutto. Non molla neppure i centesimi. Rimprovera a Dio i fulmini e i colpi di spillo. Vuole sapere come regolarsi con il destino. Ragiona, pesa e calcola.
La disperazione è perfettamente compatibile con una buona cena, vi assicuro.
Le delusioni, le sconfitte, lo scoramento sono strumenti che Dio utilizza per mostrare la strada.
Il piacere è la felicità degli stolti, la felicità è il piacere del saggio.
Al piacere si accompagna sempre il dolore. E com'è delle cose di questo mondo, nulla ci è dato di eterno.
Altri possono conoscere il piacere, ma il piacere non è la felicità. Esso non è più importante di un'ombra segue un uomo.
Il piacere è spesso un visitatore; ma la sofferenza si attacca crudelmente e lungamente a noi.
L'attesa del piacere è essa stessa il piacere.
Non c'è caccia come la caccia all'uomo e quelli che hanno cacciato a lungo uomini armati provando piacere a farlo non hanno più interesse per nient'altro.
Ogni piacere è un vizio, perché cercare il piacere è quello che fanno tutti nella vita, e l'unico vizio orrendo è fare quello che fanno tutti.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra.
Non si desidera di godere. Si desidera sperimentare la vanità di un piacere, per non esserne più ossessionati.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.
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