La correttezza della lingua è la premessa della chiarezza morale e dell'onestà.— Claudio Magris
La correttezza della lingua è la premessa della chiarezza morale e dell'onestà.
In una scheggia ci può essere il mondo, ma essa è qualcosa se non è solo una scheggia bensì il mondo.
Forse è questo il peccato originale, essere incapaci di amare e di essere felici, di vivere a fondo il tempo, l'istante, senza smania di bruciarlo, di farlo finire presto.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Bisogna anzitutto imparare a rispettare anche ciò che non si riesce ad amare; capire che il valore e i diritti di una persona non dipendono dai sentimenti che proviamo per essa.
L'amore è una guerra in cui bisogna essere armati.
Lo stile di un autore dovrebbe essere l'immagine della sua mente, ma la scelta e la padronanza della lingua è frutto dell'esercizio.
Linguista. Persona che sa teorizzare sulle lingue degli altri assai più di quanto sappia usare la sua.
Le lingue sono sempre il termometro de' costumi, delle opinioni ec. delle nazioni e de' tempi, e seguono per natura l'andamento di questi.
Poiché i nostri pensieri sono fatui, la lingua diventa sgradevole e sciatta, ma la trascuratezza della lingua favorisce a sua volta la tendenza ad avere fatui pensieri.
La lingua batte dove la mente duole.
La lingua, come la realtà, è vendicativa: o la pensi o sei pensato. E se sei pensato, sei fritto.
È segno non mediocre di amare la patria coltivare la favella materna: le nazioni si distinguono dalla lingua.
Che ci siano lingue diverse è il fatto più misterioso dell'umanità.
Qual è la miglior lingua? Leggo Shakespeare, e dico, è l'inglese, leggo Virgilio e dico "è il latino", leggo Dante e dico è l'italiano, leggo Richter, e dico, è il tedesco, leggo Porta, e dico è il milanese.