Quando si crede troppo, si rischia tanto quanto si crede troppo poco.
Dal fanatismo alla barbarie c'è solo un passo.
È il colmo della follia riproporsi la soppressione delle passioni. Questo è il bel progetto del devoto, che si tormenta come un forsennato per non desiderare nulla, non amare nulla, non sentire nulla, e che finirebbe per diventare un vero e proprio mostro se riuscisse a realizzarlo!
Perché i miracoli di Gesù Cristo sono autentici e quelli di Esculapio, di Apollonio di Tania e di Maometto sono falsi?
Esiste solo una passione, la passione per la felicità.
Sai quali sono i cattivi padri? Quelli che hanno dimenticato gli errori della loro giovinezza.
No, non fa male credere, fa molto male credere male.
Colui che crede in se stesso vive coi piedi fortemente poggiati sulle nuvole.
Le più diffuse credenze traggono la loro forza dall'inverificabilità.
Prima dell'effetto si crede a cause diverse da quelle cui si crede dopo l'effetto.
Credere in Dio è più logico e scientifico che credere nel nulla.
Credendo a se stesso, l'uomo si espone sempre al giudizio della gente, credendo agli altri ha sempre l'approvazione di chi lo circonda.
Accettare una credenza semplicemente perché essa è costume, significa: essere disonesti, essere vili, essere pigri. E così disonestà, viltà e pigrizia sarebbero i presupposti dell'eticità?
Non sono ateo, ma non posso credere in quel che mi vogliono insegnare contro la mia intelligenza, senza sentirmi falso e ipocrita.
Per credere a qualcosa, ai giorni nostri, bisogna essere allucinati.