La disdetta dell'avaro è che non riesce a infilarsi nella fessura del salvadanaio.
Chi ha ragioni da vendere le porti al mercato.
Malumore. Non strizzare il malumore, lascialo in pace. Si secca come un foruncolo.
Con le energie che si sprecano per apparire intelligenti si potrebbero capire meglio alcune cose che sfuggono.
Conosci bene un uomo o una donna quando sai quali sono i "no" che possono diventare "sì" e viceversa.
L'anomalia non sta nel vecchietto in amore, ma nei ventenni che non riescono a innamorarsi.
L'avaro è senz'altro un pazzo: che senso ha, infatti, vivere da povero per morire da ricco?
L'avaro prova insieme tutte le preoccupazioni del ricco e tutti i tormenti del povero.
La barba la portano gli avari per non comprare la cravatta.
Piangiamo sulla povertà, ma non inteneriamoci per l'avarizia nemmeno se è l'avarizia di un povero.
Un avaro non può mai essere virtuoso.
L'avarizia è naturale. Percorri pure tutta la città, le piazze, le case, i templi: se qualcuno affermerà di non volere più di quello che gli basti --- la natura infatti è contenta di poco --- ritieni di avere trovato la fenice.
Con la mancanza di collera si vinca la collera. Con la bontà si vinca la cattiveria. Con la generosità si vinca l'avarizia. Con la verità si vinca il menzognero.
L'avaro spende lo stretto necessario: il prodigo, tutto il superfluo.
Il prodigo è arrogante, l'avaro è meschino. La meschinità è meglio dell'arroganza.
È certamente stolto pretendere da altri ciò che nessuno può ottenere da se stesso, di essere attento, appunto, più agli altri che a sé, di non essere avaro, né invidioso, né ambizioso ecc., soprattutto per chi sia ogni giorno esposto alle fortissime spinte di tutte le passioni.
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