Questa vita si può chiamar vita, se ne togli il piacere?
La vita umana nel suo insieme, non è che un gioco, il gioco della pazzia.
Ci sono tante grammatiche quanti sono i grammatici, e anche di più.
Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico.
La fortuna ama le persone non troppo sensate.
Non si gode a possedere qualcosa senza compagnia.
Il piacere unisce i corpi, la pena le anime.
Qualsiasi cosa può diventare un piacere, se la si fa ripetutamente.
L'uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l'uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitù, il gaudente nel piacere. E così il lupo della steppa si rovinò con l'indipendenza.
Il piacere non può mai essere senza peccato.
Buon cibo, buon sesso, buona digestione, buon sonno: a questi piaceri animali di base, l'uomo non ha aggiunto nient'altro che quello della buona sigaretta.
La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.
C'è uno strano misto di piacere e dolore a osservare chi si ama mentre è senza di noi.
Uno dei vantaggi del piacere sul dolore è che al piacere puoi dire basta, al dolore non puoi.
Non c'è altro Dio che il piacere: è solo ai suoi altari che dobbiamo sacrificare.
I bambini non riuscirebbero a capire perché gli adulti si oppongono al piacere; e da vecchi tornano a non capirlo.