Questa vita si può chiamar vita, se ne togli il piacere?— Erasmo da Rotterdam
Questa vita si può chiamar vita, se ne togli il piacere?
Una donna sapiente è due volte sciocca.
Quale momento della vita non sarebbe triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso, senza il piacere, e cioè senza un pizzico di follia?
Quando l'oro parla, l'eloquenza è senza forza.
Il tempo basta a tutto, se lo si gestisce con la parsimonia necessaria. Per noi è breve la giornata di cui perdiamo la maggior parte.
Il miglior modo di onorare i santi è di imitarli.
L'attesa del piacere è essa stessa un piacere.
Non esiste una cosa come il puro piacere; un po' di ansia si accompagna sempre ad esso.
Non è nella novità, è nell'abitudine che troviamo i più grandi piaceri.
Qualsiasi cosa può diventare un piacere, se la si fa ripetutamente.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra.
Per le case, per la via Scorre libero il piacere; Un'amabile follia La ragion rapisce e il cor.
La vera cavalleria colle dame consiste nel far loro volonterosamente il sagrificio di un piccolo piacere... nella speranza di vedersene compensati ad usura con altri d'altro genere e più desiderati.
Un tempo illimitato contiene la stessa quantità di piacere che uno limitato, quando i confini dei piaceri si valutino con retto calcolo.
Il piacere è troppo effimero, la musica ci solleva un momento soltanto per poi lasciarci più tristi, ma il sonno è una compensazione. Anche quando ci ha lasciati, abbiamo bisogno di qualche secondo per ricominciare a soffrire.
Che strana cosa sono il piacere e il dolore; sembra che ognuno di loro segua sempre il suo contrario e che tutti e due non vogliano mai trovarsi nella stessa persona.