Stolto è chi rinuncia ai beni che già ha, nella speranza di ottenerne di maggiori.
È meglio un guadagno oggi, anche se piccolo, che uno grande domani.
Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato.
Gli dei aiutano quelli che si aiutano.
Una volta che ha sperimentato la malvagità di qualcuno, il saggio non si lascia più ingannare dalle sue mosse.
Un pettegolezzo calunnioso non svanisce mai del tutto, se molti lo ripetono: anche la calunnia è una specie di divinità.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
Chi è savio per sé, bisogna che paghi per la stoltezza degli altri.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio.
Più facile premunirsi contro la malvagità che contro la stoltezza degli uomini.
Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.