Stolto è chi rinuncia ai beni che già ha, nella speranza di ottenerne di maggiori.— Esopo
Stolto è chi rinuncia ai beni che già ha, nella speranza di ottenerne di maggiori.
Nessuno deve pensare che, nel corso della vita, tutto debba sempre andargli bene, perché la sorte è volubile e dopo un lungo periodo di sereno è inevitabile che venga il brutto tempo.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose.
Per gli uomini le sventure altrui sono la miglior medicina delle proprie.
Con un colpo di fortuna spesso si ottiene quello che non si è ottenuto con la fatica.
Chi macchina sventure per gli altri tende trappole a se stesso.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follia, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria.
Lo stolto non sa tacere.
Gli stolti vogliono vivere a lungo, ma non sanno godere una vita lunga.
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.
Con lo stolto non vi è compagnia.
Chi è savio per sé, bisogna che paghi per la stoltezza degli altri.
Stolti sono coloro che non sanno che la metà spesso vale più del tutto.