Morire è una vera stronzata. Darei la vita per non morire.
Spesso apro il frigorifero e non c'è niente a parte quel mezzo limone marroncino che ormai è lì da anni. Una volta il frigo si è rotto. Quando è venuto il tecnico a ripararlo mi ha detto che non si era rotto. Si era suicidato.
A volte, mentre passeggio, mi viene voglia di andare in una libreria. Entrare e trascorrere del tempo, prendendo ogni tanto un libro in mano, mi rilassa. Mi fa stare bene. Mi fa sentire sempre un po' più intelligente e interessante di come sono realmente.
Onestamente, la realtà cosa può fare? È un po' come quando vai a vedere il film del tuo libro preferito: una delusione.
Cambiare posto al cuore con il cervello. Impara a pensare con il cuore e ad amare con la testa.
Pensare con il cuore ti costringe ad agire con amore. E ogni cosa da amare facendolo con la testa, ti costringe ad amare nel modo giusto.
Posso morire quando voglio: questo è il mio elisir di vita.
La morte è senza mistero, come la vita. È una necessità: poiché è necessario vivere.
Siamo tutti rassegnati alla morte; è alla vita che non arriviamo a rassegnarci.
I morti non soffrono di essere morti e i vivi non soffrono se non perché vivono.
Ogni attimo moriamo. Per questo molti hanno protestato: lo scopo della vita è la morte.
Non ti preoccupare della morte, quando ci arrivi, perché non lascia impronte.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
Essere ricordati dopo morti non è che una magra ricompensa per essere stati trattati con disprezzo quando eravamo in vita.
Certamente si deve morire, ma la morte viene associata a una "vecchiaia" vissuta come un evento molto lontano che non ci riguarda da vicino.
Molte persone hanno così tanta paura di morire da non riuscire a vivere.