Il diavolo distingue perfettamente l'errore dalla verità, e moltiplica coscientemente gli errori per giocarci.
Senza la Chiesa, che orienta e incarna la fede, è difficile non ridurre Dio a una nube senza forma, Gesù a un idolo domestico, la carità a un discorso umanitario, che non conosce la comunione personale e concreta.
Il primo peccato del diavolo è stata l'invidia, scaturita dal fatto di sapere che il Verbo si sarebbe incarnato.
Essere originale non è fare l'eccentrico. È volgersi verso l'origine e vivere nel suo zampillio sorgivo.
Bisogna accettare che nell'ambito della sessualità non esistono gli esperti. Altrimenti si finisce nel tecnicismo e nell'ingiunzione sociale.
La ragione non è più pensata come contemplativa, ma come ragione operativa.
Il drago, la bestia, l'essere infame è prima di tutto l'avidità, la sete di denaro e di potere.
Il culto del diavolo è la preghiera nei templi pagani e tutto ciò che si fa ad onore degli idoli insensibili: accendere le lampade e bruciare incenso alle sorgenti dei fiumi, come alcuni ingannati dai sogni o dai demoni.
Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé. Chissà come fanno, certuni.
Dio fece il cibo, ma certo il diavolo fece i cuochi.
Dove Dio ha costruito una chiesa, il diavolo costruisce anche lui una cappella.
All'inferno il diavolo è un eroe positivo.
Vidi tutte le reti del Maligno distese sulla terra e dissi gemendo: - Chi mai potrà scamparne? E udii una voce che mi disse: - l'umiltà.
Penso che se il diavolo non esiste, ma l'ha creato l'uomo, l'ha creato a sua immagine e somiglianza.
Il diavolo è un ottimista se crede di poter peggiorare gli uomini.
Non do alcun credito al diavolo: non ha creato nulla.
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