Un linguaggio è un gigantesco "come se".
Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.
L'ebreo è esule: e noi crediamo di non esserlo?
L'importante è proporre delle ipotesi. Nessuna attività è più nobile di questa, più degna dell'uomo.
La condizione di italiano espatriato attiva il complesso dell'orfano sannita, un che di sventurato e diffidente, di irto e rusticamente astuto.
Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
Il limite del linguaggio si mostra nell'impossibilità di descrivere il fatto che corrisponde a una proposizione (che è la sua traduzione) senza appunto ripetere la proposizione.
Il linguaggio è la madre, non l'ancella del pensiero.
Il linguaggio ha attaccato la muffa alle cose. L'epoca puzza già di frase fatta.
Non c'è linguaggio senza inganno.
La funzione del linguaggio non è quella d'informare, ma di evocare.
Il linguaggio, prima di significare qualcosa, significa per qualcuno.
Il linguaggio è un labirinto di strade. Vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un'altra parte, e non ti raccapezzi più.
Il linguaggio è un impoverimento del pensiero.
Il linguaggio è la casa dell'essere e nella sua dimora abita l'uomo.
Il linguaggio umano sembra essere un fenomeno unico, senza analogie significative nel mondo animale.