A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina.
Molti giovani universitari sono come un fiume in perenne piena. Sono sempre fuori corso.
Il potere logora chi non ce l'ha.
Pochi nemici buona politica.
Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale. Almeno per l'attuale periodo perfezionerei un famoso detto popolare: "Moglie, cibi e buoi...", comprendendo in questi ultimi soprattutto quelli destinati a bistecche.
La cattiveria dei buoni è pericolosissima.
Mentre si pensa spesso si perde l'occasione.
Soltanto chi abbia la coscienza di portare una luce tra i contemporanei dovrebbe esprimere i propri pensieri: gli altri non sono che ciarlatani.
Pensare è la cosa meno salutare al mondo e le persone muoiono di ciò come muoiono di altre malattie.
Pensare è sommamente nostro; sepolto nella privatezza più intima del nostro essere, È anche il più comune, usurato, ripetitivo degli atti. Questa contraddizione non può essere risolta.
I pensieri sono spiriti in movimento come le onde del mare che fanno sentire la loro voce infrangendosi sulla riva.
Un altro può anche pensare per me, ma non è desiderabile che lo faccia precludendomi la possibilità di pensare per me stesso.
Non bisogna pensare troppo, a questo mondo. Se no si diventa matti.
Penso, dunque sono. Credo.
Si può essere qualcuno semplicemente pensando.
Se l'uomo fosse destinato a pensare, non avrebbe gli orecchi.