E fin quando non avrai la saggezza, muori per divenire, sarai soltanto un triste ospite su questa terra oscura.— Goethe
E fin quando non avrai la saggezza, muori per divenire, sarai soltanto un triste ospite su questa terra oscura.
Chi è il più felice degli uomini? Chi apprezza i meriti degli altri, e trova gioia nel loro piacere, come se fossero suoi propri.
Il bambino, all'offerta del seno materno, non lo afferra all'inizio; ma presto ci si aggrappa con gusto. E così al seno copioso della saggezza, berrai ogni giorno con gran gusto.
Colui il quale sente il bisogno di allontanarsi dalla cosiddetta plebe per averne il rispetto, è biasimevole quanto un codardo che si nasconda al suo nemico per tema di esserne ucciso.
Il brivido è il meglio dell'umanità.
Le passioni sono difetti o virtù solamente se portate all'estremo.
In verità, la cura e la spesa dei nostri padri mirano solo a riempirci la testa di sapere; di senno e di virtù, manco si parla.
Non si diventa saggi invecchiando, ma solamente furbi.
La saggezza, questa camomilla avvelenata che l'abitudine di vivere versa lentamente nel nostro gargarozzo, col suo gusto dolciastro d'umiltà, di rinuncia e di accettazione.
Il buon Dio ci fa invecchiare per un motivo: diventare saggi e trovare i difetti in tutto ciò che ha fatto.
Quando i saggi vanno oltre l'udito dell'udito, il pensiero del pensiero, la parola della parola (e vi è anche il respiro del respiro, lo sguardo dello sguardo), trasuperano il mondo fenomenico e diventano immortali.
L'uomo saggio mangia senza ingozzarsi e vive senza grandi comodità. Egli è diligente in ciò che fa, prudente in ciò che dice e si sforza di correggersi tenendo a modello coloro che possiedono la Via. Così è l'uomo mosso da un vero desiderio di istruzione.
Se saprai tacere, saprai parlare. Il silenzio del savio è un gran libro chiuso.
In politica i saggi non fanno conquiste; la stessa massima vale in amore.
Vana saggezza è tutto, e falsa filosofia.
La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.