Poeta è qualcosa che si può soltanto essere, ma non diventare.
La natura ha migliaia e migliaia di colori, e noi ci siamo messi in testa di ridurne la scala solo ad una ventina.
Senza amore di sé neppure l'amore per gli altri è possibile.
I giovani credono di vivere in eterno e perciò assecondano ogni pensiero e ogni desiderio. I vecchi si sono già accorti che da qualche parte c'è una fine, e che tutto ciò che si possiede e si fa per sè soli, alla fine cadrà in una fossa.
Senza amare sé stessi non è possibile amare neanche il prossimo, l'odio di sé è identico al gretto egoismo e produce alla fine lo stesso orribile isolamento, la stessa disperazione.
La tua vita non sarà piatta e scialba se saprai che la tua lotta non avrà successo. Sarà molto più piatta se tu, combattendo per qualcosa di degno e di spirituale, pensi che lo dovresti anche ottenere.
Non c'è forse sentimento al mondo, nemmeno l'avidità del guadagno, che sia tanto contrario all'ingenuità del poeta, quanto questa gola di gloria, che si risolve in un desiderio di sopraffazione!
I poeti parlano una sola lingua, ma non si comprendono ugualmente fra di loro.
Il dolore del poeta è di così mirabile natura che anche quando il suono ne è triste, l'eco ne è dolce.
Un tempo il calzolaio aveva un rapporto personale con i suoi stivali; oggi il poeta non ne ha nessuno con le sue esperienze.
I poeti non hanno pudore verso le loro esperienze intime: le sfruttano.
Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente.
Il poeta non rigetta mai le proprie ombre.
Poeta si nasce, oratore si diventa.
Il poeta è colui che esprime la parola che tutti avevano sulle labbra e che nessuno avrebbe detta.