I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo.
In una giornata si possono vivere i terrori dell'inferno; di tempo ce n'è più che abbastanza.
I numeri non sono fondamentali per la matematica.
Il linguaggio è un labirinto di strade. Vieni da una parte e ti sai orientare, giungi allo stesso punto da un'altra parte, e non ti raccapezzi più.
Dopo aver guardato un temporale, alla domanda: "Quante gocce di pioggia hai visto?" la risposta più adatta è "molte": non che il numero preciso non esista, ma non lo si può conoscere.
Il genio ha maggior luce di un altro onest'uomo ma concentra questa luce, mediante una lente di un certo tipo, su un punto focale.
C'è un limite oltre cui nessuno riesce a restare sospeso nel vuoto senza farsi prendere dal panico.
Quando i limiti sono trascesi viene a mancare il riferimento all'esperienza possibile, così l'uomo cade nelle "inevitabili illusioni della ragione umana".
Ci sono cose che spesso non possiamo fare e di solito sono le più importanti.
Non c'è destino, ma soltanto dei limiti. La sorte peggiore è subirli. Bisogna invece rinunciare.
Cavilla sui tuoi limiti e senza dubbio ti apparterranno.
Abbiamo bisogno di vedere che i nostri limiti vengano trasgrediti e che ci sia vita che pascoli liberamente dovunque noi vaghiamo.
La felicità più grande consiste nell'accettare i nostri limiti e amarli.
L'unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.
Quando ricevi il primo pugno in faccia e ti rendi conto di non essere di vetro, non ti senti vivo finché non ti spingi oltre il tuo limite.
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