Tutti i pazzi sono sempre armati d'una continua vigile diffidenza.— Luigi Pirandello
Tutti i pazzi sono sempre armati d'una continua vigile diffidenza.
Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente nell'Universo.
Esser civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca miele.
L'umorismo è un fenomeno di sdoppiamento nell'atto della concezione; è come un'erma bifronte, che ride per una faccia del pianto della faccia opposta.
La verità certamente non fu mai ladra: la frode a noi venne sempre dal troppo immaginare.
Un fatto è come un sacco: vuoto, non si regge. Perché si regga, bisogna prima farci entrar dentro la ragione e i sentimenti che lo han determinato.
L'ottica dei pazzi è da prendersi in seria considerazione: a meno che non si voglia essere progrediti in tutto fuorché sul problema dei pazzi, limitandosi comodamente a rimuoverli.
Quando un pazzo sembra perfettamente ragionevole è gran tempo, credetemi, di mettergli la camicia di forza.
Tutti siamo nati matti. Qualcuno lo rimane.
Il limite estremo della saggezza è ciò che la gente chiama pazzia.
Si nasce tutti pazzi. Alcuni lo restano.
I pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi.
Il pazzo non è l'uomo che ha perso la ragione. Il pazzo è l'uomo che ha perso tutto tranne la ragione.
Un pazzo trova sempre un pazzo più grande che lo ammira.
A volte sono proprio le persone matte che risultano non essere così pazze.
Il peggior pazzo è un santo diventato pazzo.