Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.
Gli ideali riescono a vincere completamente solo quando non avversano più l'interesse personale, cioè quando soddisfano l'egoismo.
Il rude pugno della morale non ha alcun rispetto della nobile essenza dell'egoismo.
Nelle mani dello Stato la forza si chiama diritto,nelle mani dell'individuo si chiama delitto.
Finché tu credi alla verità, tu non credi a te stesso e sei un servo, un uomo religioso. Tu solo sei la verità o, piuttosto, tu sei più della verità, la quale senza di te non è proprio niente.
Il prossimo comincia da sé stessi!
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.
Legittimo è il desiderio del necessario, e il lavoro per arrivarci è un dovere: «se qualcuno si rifiuta di lavorare, non deve neanche mangiare».
Il lavoro rivela il carattere delle persone: alcuni si tirano le maniche, altri girano al largo e altri ancora non si fanno proprio vedere.
Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.
Il frutto del lavoro è il più dolce dei piaceri.
Quando qualcuno mette troppo entusiasmo nel suo lavoro, ho sempre l'impressione che sprechi più tempo ad entusiasmarsi che a lavorare.
Non mi piace il lavoro anche se è qualcun altro a farlo.
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Vogliamo scansare il lavoro. La persona del Cristo compì le conversioni più grandi quando era più stanco.
Con l'abitudine, il lavoro appare più leggero.
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