Lo stato della danza: una sorta d'ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
La danza rappresenta nessuna cosa, ma ogni cosa.
L'ingegno può coesistere con le superstizioni più grossolane.
Ci sono cose che si possono esprimere solo in una ganga di sciocchezze, con delle assurdità, delle contraddizioni. Sventura vuole che siano le più preziose.
Felicità: l'arma più crudele nelle mani del tempo.
Definire il Bello è facile: è ciò che fa disperare.
I ballerini possono realizzare l'impossibile e tutti vorremmo essere come loro. Pagati poco, belli, vulnerabili, espressivi: sembrano farfalle. E hanno piedi nodosi, che spesso dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un'altra dimensione.
Esseri umani, piante o polvere cosmica: tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un musicista invisibile.
Il ballo è un rozzo tentativo di entrare nel ritmo della vita.
Un ballerino danza, perché il suo sangue danza nelle vene.
Le tette finte sono come i nazisti: non ridono, non danzano. Sono sempre solo dure e sull'attenti.
Toccare, commuovere, ispirare: è questo il vero dono della danza.
Credo che la danza contenga in sé quattro arti. Musica, coreografia, pittura e letteratura.
Se mi metto in testa qualcosa l'ottengo, nella danza come in amore. Quando voglio un uomo... Zac! Me lo prendo.
Il ballo è la più alta, la più commovente, la più bella delle arti, perché non è mera traduzione o astrazione dalla vita; è la vita stessa.
C'è tra la danza e la scultura antica una correlazione così stretta che si può affermare che la scultura fissa diversi momenti danzati.
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