Nei libri come nei piatti amo soltanto il magro.
Ci sono quattro contrassegni indipendenti della falsità di una religione. I miracoli, i misteri, le minacce, le promesse. Ne basta uno solo.
Le ragioni che fanno sì che ci si astenga dai crimini sono più vergognose, più segrete dei crimini.
Ciò che è sempre nella mente quasi mai è nelle labbra.
Il bisogno del nuovo è indice di stanchezza o di fragilità della mente, che reclama ciò che le manca. Non c'è nulla, infatti, che non sia nuovo.
Non sempre io sono del mio parere.
Chi mangia poco vive di più.
La verità è che ognuno deve regolarsi secondo la sua misura e il suo piede.
Ho bisogno di molta poca realtà.
Come al saggio si addice un incedere contegnoso, così gli si addice un eloquio cauto, non avventato.
I savi si sbagliano quando offrono alle passioni la quiete: le passioni ne sono nemiche. Essi vantano i pregi della moderazione a chi è nato per l'azione e una vita tumultuosa. Che cosa importa ad un malato della squisitezza di un banchetto che gli fa nausea?
Senso dell'umorismo vuol dire senso della proporzione.
Questo è un po' troppo, come disse la signora quando se la pigliava col pasticciere che le aveva venduto un pasticcio di carne tutto pieno di grasso.
La moderazione e la medicina nella disgrazia.
È meglio un guadagno oggi, anche se piccolo, che uno grande domani.
È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.